Dopo una dormita potente in una rest-area dove avevamo pianificato a grandi linee cosa guardare abbiamo puntato le nostre mappe verso Disney World: un megaparco diviso in 4 sottoparchi costruiti attorno al primo e leggendario Magic Kindom, ovvero quello con il castello. Ignari della dimensione effettiva del parco (che per la cronaca supera i 64 Km quadrati) ci buttiamo nella prima uscita dell’autostrada nel parcheggio di Epcot. Subito capiamo che non avevamo ben inteso le condizioni di entrata al parco: i biglietti si vendono “a parco”, quindi un biglietto per Magic Kindom, uno per Epcot, uno per WDW-Studios ed uno per Animal Kindom. Urrà! Ah no, c’è l’opzione hopper con cui si può saltare da un parco all’altro… vabbé, facciamola (che botta di denari!).
Epcot è dedicato all’idea del sig. Disney di creare una comunità tecnologicamente avanzata e si possono trovare attrazioni tipo volo nello spazio simulato (attrazione con due modalità, soft e hard per veri duri, ma c’è chi già con la soft è andato knock-out : D). Rimaniamo un paio d’ore dentro questo parco camminando di qua e di la il più del tempo, cercando le attrazioni che avevamo pianificato e distraendoci con quelle di passaggio. Verso mezzogiorno però è l’ora di cambiare parco e quindi cerchiamo il battello che dopo 4 fermate ci porta ai WDW-Studios, una parte del parco che racchiude alcuni set cinematografici e che ricorda la storia del cinema (carina è “The Great Movie Ride”). Sempre qui c’è la prima delle grandi attrazioni ovvero “The Twilight Zone, Tower of Terror”, una di quelle torri shakera-uomini su e giù stile blue-vertigo di Gardaland: ma qui siamo in America, quindi il bigger is better è d’obbligo! Credo sia la prima delle tante torri che ho fatto in passato che ti fa letteralmente alzare il sedere dalla sedia quando cade : D Tutto questo per un paio di volte, da non perdere se non avete problemi di stomaco (il tutto dura veramente poco in realtà). Un’altra superattrazione da non perdere è il Rock’n’Roll Roller Coaster Starring Aerosmith: una montagna russa al chiuso con una accelerata iniziale da paura, che probabilmente supera il The Mummy Ride di Los Angeles, seguita poi da diversi giri mortali al buio con chitarre che appaiono all’improvviso in uno stile Rock! Spettacolare ma anche qui dovete essere pronti (una ragazza ha avuto crisi di panico il secondo precedente alla partenza con conseguente blocco totale dell’attrazione). Ok, dopo questo un bel pranzo ad uno degli innumerevoli ristoranti… double cheese-burger con 14 patatine contate (un po’ scarsette le porzioni per essere negli states). Dopo pranzo (un po’ tardivo) seguiamo due spettacoli organizzati, il primo è uno spettacolo di macchine e moto nel quale si prova a girare un minifilm mostrando le tecniche utilizzate negli studios, mentre il secondo è uno spettacolo basato su Indiana Jones.
Ok, la luce inizia a calare e si fa tardi: è ora di andare a Magic Kindom quindi prendiamo la monorotaia che da WDW-Studios ci porta all’ultimo parco che visiteremo, fiduciosi nel trovare finalmente un pupazzo di Mickey Mouse/Minnie/Donald Duck. E’ tutta una illusione purtroppo! Niente pupazzoni. Forse è troppo tardi, forse esiste il coprifuoco per i pupazzi, fatto sta che non ne abbiamo trovati 🙁
In ogni modo abbiamo fatto un paio di attrazioni tra le quali: Space Mountain (che me lo aspettavo ai livelli degli altri rollercoaster, invece è piuttosto lento), Big Thunder Railroad e per finire Splash Mountain (ovviamente l’attrazione dove ci si bagna la lasciamo sempre per ultima). Siamo a fine serata, e come finire bene la giornata se non con i fuochi artificiali sul Cindarella’s Castle? Veramente notevoli, con tanto di Trilli (la fatina di Peter Pan) che scende a metà fuochi artificiali. Dopo i fuochi abbiamo visto inoltre la sfilata dei carri, ma neppure qui abbiamo avuto l’occasione di vedere i padroni di casa salutarci.. (insomma giro a World Disney senza la visione dei pupazzi)…

 

Una parola su questo parco? Troppo grande, decisamente troppo grande per vedere anche solo un po’ di ciascuno in una sola giornata. Il consiglio che vi diamo è di entrare a Magic Kindom e rimanerci. Fare come abbiamo fatto noi equivale a più del 50% del tempo impiegato nel camminare di qua e di la, nel trovare le cose, nel cercare come muoversi da parco a parco (una piantina di tutti e quattro i parchi sembra non esistere, o per lo meno non ci è stata fornita ne l’abbiamo trovata). Ricordarsi che è un parco per bambini è d’obbligo ed è il posto dove i sogni dei bambini diventano realtà, insomma per non rimanere delusi dovete un po’ tornare fanciulli (cosa che se non correte come dei dannati come noi non è troppo difficile). Ultima cosa: spenderete soldi, tanti: per due o tre giorni preparatevi a spendere almeno 300 dollari(no,va bene tutto ma non abbiamo speso questa cifra NOI,ndU) stando nel parco (senza contare hotel, in questo caso ce ne sono tantissimi all’interno… per i ragazzini un paradiso). Ah ultima cosa, i giorni extra dopo il 6 giorno costano solo 5 dollari! ahhahahahahahahah