Salve gente, rieccoci qui! Questa volta vi parliamo del Yellowstone National Park.
Arriviamo al parco nella notte tra il 2 ed il 3 settembre dopo un viaggio di svariate centinaia di km.. siamo abbastanza stancherelli quindi decidiamo di fermarci al punto più vicino possibile che sia anche un valido posto anti-bestie, quindi dopo una rapida consultazione della mappa scegliamo la riva del Yellowstone Lake. La temperatura è da brividi, siamo sui 4°C e sono circa le 2 del mattino: prendiamo tutte le coperte, doppia felpa, calzini invernali, rimedi extra di sopravvivenza e via a dormire, Ugo sul materasso io sul sedile guida pronto per la fuga dal grizzly : D
Verso le 7 del mattino dopo appena cinque ore di sonno i raggi di luce ci svegliano ma soprattutto il freddo si fa sentire! “Fa un freddo ATOMICO!” sono le prime parole che sento quella giornata : D Accendo la macchina per sondare la temperatura esterna e …

la macchina era ghiacciata al parcheggio dove abbiamo dormito.. entrata est, proprio sul lago

1°C urrà!

Davanti a noi il lago, ancora caldo, rilascia una fumarola che ci permette, insieme alla luce del primo mattino, di fare ottime fotografie … si ma in fretta perché si gela! Accendiamo nel mentre il 4L (il suv) aspettando che i sei cilindri scaldino il veicolo ad una temperatura da non ibernazione, subito un paio di biscotti e via a scoprire il famoso parco : – )

 

Seguendo la mappa del parco ed il libro/guida ci dirigiamo verso l’Old Faithful, il più grande Geyser del parco fermandoci sia nelle varie fumarole (buona parte del parco si trova in una zona vulcanica) come Emerald Pool, Gran Prismatic e Excelsior Geyser, sia in occasione di avvistamenti di Bisonti (vedi immagini in fondo).
Verso mezzogiorno ci fermiamo in una area picnic sotto una pineta, dove oramai da abilissimi chef facciamo una pasta al pomodoro con “gusto” carne (dovete sapere che le meatballs sono oramai un lontano ricordo della California perché mai più abbiamo trovato quel sugo pronto nei supermercati, ed il “gusto” aggiunto non è che si faccia sentire granché): fa nulla, per noi questa pasta ha un sapore favoloso! : D
Dopo il pranzo ci concediamo addiritura la siesta: mentre Ugo si sdraia nei sedili, io preferisco utilizzare l’ampio spazio del tetto della macchina per potermi sdraiare completamente. Dopo circa un’oretta Ugo viene svegliato da una signora che a gesti e sussurri cercava di dire “guarda guarda guardaaa!”. Dietro di noi avevamo nientepopodimeno che …

una Bull Elk (ovvero una dei due tipi di alce, non quella delle nostre felpe BeWild, ma quella “cornuta”). Ugo mi sveglia, io mi giro e mi trovo sta bestia a 5 metri dietro: salto giù dalla macchina e dopo aver preso la Canon consumo la memoria a suon di foto : D

 

La seconda parte della giornata la trascorriamo girando il parco e fermandoci qui e la, fino alla sera dove decidiamo di fermarci per la notte al Fishing Bridge Visitor Center, ampio parcheggio, nessuno in zona, ottimo! Questa volta entrambi dormiamo nei materassini, coperti di tutto e di più: triple coperte, coperte scaldanti, calzini di lana antigelo e tanta speranza anticongelamento. Inutile : D Ci risvegliamo verso le sei del mattino che poco mancava all’ibernazione; mali estremi, estremi rimedi! Accendiamo anche questa volta il veicolo che riporta l’abitacolo a temperature da scongelamento e continuiamo a dormire beatamente un altro paio d’ore prima di ripartire per la seconda giornata nello yellowstone più in forma che mai 🙂
Non c’è troppo da dire sul secondo giorno, abbiamo visitato alcune cascate dello Yellowston River e provato a fare un sentiero ma purtroppo nuvole e pioggia ci hanno rovinato i piani ..

Uncle tom’s trail

cascate yellowstone, canyon village upper falls
yellowstone infrared

Old Faithful

vabbé, riprendiamo quindi la macchina e lasciamo il parco verso nuove destinazioni .. prossima meta Wallace, sono 500km circa, in marcia!